I Buonaparte e Sarzana

Perché Sarzana ed il Napoleon Festival

Ormai è storicamente provato, nonostante molte città e non solo nel passato, abbiano cercato di attribuirsene l'origine: la famiglia Bonaparte, prima di emigrare in Corsica dove, per successione diretta,  ha dato alla luce nel 1769 colui che diverrà Imperatore dei Francesi, Napoleone, ha vissuto per secoli a Sarzana, città dove i suoi membri hanno assunto ruoli di rilievo nella vita cittadina, imparentandosi con personaggi di spicco, quali il papa Nicolò V, grande umanista e fondatore della biblioteca Vaticana, il Cardinale Filippo Calandrini, i marchesi Malaspina, solo per citarne alcuni. 

In una sua recente pubblicazione dal titolo Napoléon & les siens (Napoleone ed i Suoi) Perrin - Parigi 2018, Vincent Haegele, conservatore delle biblioteche di Versailles ed autore, fra l'altro,  di una biografia di Napoleone e Giuseppe Bonaparte, cita gli elementi di dimostrazione di origine sarzanese forniti dal nostro concittadino Federico Galantini e contenuti nel suo volume pubblicato a Parigi nel 2004 (Napoléon et Sarzane, les origines italiennes des Bonaparte - Michel De Maule edizioni - Parigi 2004), a rivisitazione delle asserzione 'false' fatte da membri della famiglia circa la discendenza dai Bonaparte fiorentini. In Napoleone scorreva dunque anche sangue sarzanese. Per questo Sarzana, cogliendo anche l'occasione della fortunata circostanza che nel 2019, 250°  anniversario della nascita di Napoleone Bonaparte, alla presenza di Charles Bonaparte, discendente della famiglia, ha deciso di ridare vigore al Napoleonfestival, manifestazione che in passato ha dato lustro e fama in tutta Europa e non solo, alla nostra amata Città, aderendo alla Federazione Europea delle Città napoleoniche, divenendo tappa dell'itinerario culturale del Consiglio d'Europa, Destination Napoleon.




I Buonaparte a Sarzana

Buonaparte e Sarzana, un  lungo indissolubile legame  fra questa nobile famiglia e la Città che ha visto dall’inizio  del secolo XIII  alla metà del secolo XVI, i Buonaparte fra i massimi esponenti della vita cittadina come Sindaci, Ambasciatori, Procuratori, membri del Consiglio degli Anziani, Notai,  imparentati con importanti famiglie come i Malaspina,   i Calandrini. Poi l’emigrazione in Corsica, allora sotto la Repubblica di Genova, come Sarzana; qui  questi emigrati  sarzanesi  con una discendenza diretta ed ininterrotta, hanno dato i natali  a colui che ha dato i maggiori lustri al casato, divenendo Imperatore dei Francesi e dominatore di mezza Europa: Napoleone Buonaparte.  Che Napoleone sia discendente diretto dei Buonaparte sarzanesi è ormai fuori d’ogni dubbio, lo confermano studi recenti ed è stato affermato in più occasioni dallo stesso.  Il fratello maggiore, Giuseppe,  era stato a  Sarzana nel 1789 in cerca di  documenti che provassero  le nobili origini della propria famiglia la cui storia, seppure  brevemente, merita di essere raccontata..  Anche una Bonaparte per matrimonio ha dimorato a Sarzana: l’Imperatrice Maria Luisa,  arciduchessa d’Austria, è  stata ospite dei marchesi Remedi ed ha dormito presso i conti Picedi il 16 agosto 1817, quando era divenuta duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla. Il lettore troverà indifferentemente citato il cognome Bonaparte o Buonaparte: non si tratta di un errore di trascrizione, bensì dell'evoluzione lessicale della lingua,  quando il latino si trasforma in italiano ed allora, ad esempio come nel nostro caso,  il  Bona diventa Buona. Lo stesso Napoleone poi ritrasformerà il proprio cognome da Buonaparte a Bonaparte, eliminando il dittongo uo, di difficile pronunziazione  nella lingua francese.

A Sarzana i Bonaparte, che sono quasi tutti insigniti del titolo di "Ser" cioè notaio e hanno spesso ricoperto importanti incarichi nel governo della città: alcuni sono stati eletti alla carica di Sindaco, altri di Priore, altri ancora membri del consiglio degli Anziani, ambasciatori e procuratori della città. Riguardo ai matrimoni con importanti famiglie, va ricordato quello contratto tra Giovanni Bonaparte e Isabella Calandrini nel 1397, anno in cui viene alla luce il cugino di questa, Tommaso Parentucelli che diverrà pontefice nel 1447 col nome di Niccolò V, grande umanista e fondatore della biblioteca vaticana. Uno dei cinque figli nati da questo matrimonio, Cesare Bonaparte, sposa nel 1440, donna Apollonia Malaspina, figlia di Nicolò Malaspina marchese della Verrucola. I marchesi Malaspina costituivano una delle famiglie di più antica nobiltà della penisola imparentata, come ricorderà lo stesso Napoleone, anche coi Brunswick, casa regnante d'Inghilterra. Giovanni,  figlio di Cesare, è il primo Bonaparte che, seppure temporaneamente, si trasferisce in Corsica, a Bastia, come reggente per conto della potente famiglia dei Campofregoso che univano al dominio sulla Corsica la loro signoria su Sarzana e Genova. Tra le famiglie dei Campofregoso e Bonaparte vi era, infatti, un consolidato rapporto d’amicizia rinverdita da comuni interessi letterari come dimostra l’assidua frequentazione della biblioteca dell’illustre famiglia genovese nella loro dimora di Sarzanello del colto Cesare Arrivano anche per i Bonaparte, come spesso accade, le avverse fortune ed il figlio di Giovanni, Francesco, va in Corsica quale mercenario e balestriere a cavallo al soldo di Genova. Gabriele, figlio di Francesco, anch’egli mercenario a cavallo, vende tutte le proprietà che ha a Sarzana e si stabilisce definitivamente ad Ajaccio; costui è considerato il capostipite dei Bonaparte di Corsica.


Napoleone sulle sue origini

"L'imperatrice d'Austria voleva assolutamente dotarmi di un albero genealogico provante che i miei antenati avevano regnato a Treviso; io pensavo che i suoi genealogisti non sarebbero stati imbarazzati nel crearmi la fittizia ascendenza da lui desiderata. Egli temeva di sminuirsi imparentandosi con me, nobile di minor rango. Io risi di questa proposta e gli dissi che, se voleva inventare degli antenati per me, doveva far sì che io risultassi almeno più nobile di lui e che doveva farmi ascrivere due imperatori fra i miei ascendenti. L'imperatore d'Austria rise anch'egli e mi rispose: questo non può essere fatto.  
Ma l'imperatore d'Austria ritornò sull'argomento in presenza del re di Baviera al tempo del matrimonio del principe Eugenio, quando mi fece perseguitare per il medesimo motivo dal signor De Cette. Si sarebbe accontentato, allora, di farmi discendere dai Bompart di Marsiglia di cui Bonaparte sarebbe stata una corruzione. Ma cosa guadagnavo io a discendere dai Bompart che erano al massimo dei capitani di vascelli o dei comandanti di piccole squadre navali? Non mi sembrò che la famiglia Bompart potesse valere di più dei Bonaparte originari dalla Toscana, da Sarzana. In seguito alle mie obiezioni l'imperatore d'Austria, il cui animo era retto e giusto, comprese bene che egli non aveva alcun diritto di impormi il ripudio della mia ascendenza e che sarebbe stato ridicolo inventarmene un'altra e abbandonò completamente tale proposito. Masseria, capitano corso di un reggimento del Genio, dimostrò che i Bonaparte erano alleati e imparentati coi Malaspina da cui discendevano i Brunswick e la famiglia reale d'Inghilterra e i loro      parenti. Egli rilevò che i Bonaparte erano perciò di più antica nobiltà della famiglia di Svezia di Gustavo Vasa." (appunti autografi pubblicati da Figaro Littéraire - Parigi - 14 febbraio 1959)

        Genealogia di Napoleone  in
           linea  diretta senza collaterali 


1-GIANFARDO
nato e vissuto a Sarzana fra la fine del XII secolo e l’inizio del XIII
2- BONAPARS 
detto anche Bonapax membro del Consiglio della città di Sarzana (1245) 
3- GIOVANNI BONAPARTE
prima dell'anno 1293 fu marito di donna Vita figlia di Pasqualino di Sarzanello. Procuratore di Sarzana e località limitrofe per far pace a Lucca coi Carraresi. Sposa in seconde nozze Giovanna Sacchetti. Muore verso il 1312 
4- IACOPO o IACOPUCCIO BONAPARTE
notaio imperiale, Sindaco di Sarzana (1324) vicario del Podestà di Ameglia per Castruccio Castracani degli Antelminelli 
5- NICOLOSO BONAPARTE 
Notaio imperiale. Muore attorno al 1397
6-GIOVANNI BONAPARTE
Sindaco di Sarzana, commissario di Galeazzo Maria Visconti (1408) per la Lunigiana, sposato nel 1397 con Isabella Calandrini, cugina del Pontefice Nicolò V
7-CESARE BONAPARTE
sposato nel 1440 ad Apollonia Malaspina figlia di Nicolò Malaspina marchese di Verrucola, membro del Consiglio degli Anziani (1464) e dopo priore di Sarzana 
8- GIOVANNI BONAPARTE 
sopraintendente al palazzo di Marino di Fabrizio Colonna reggente a Bastia su incarico dei Campofregoso 
9- FRANCESCO BONAPARTE 
detto il Moro o più semplicemente il Moro di Sarzana, mercenario a cavallo e balestriere al servizio della Repubblica Genovese in Ajaccio (1490) sposato con Caterina de Castelletto di Pietrasanta; morì nel 1540 in Ajaccio 
10- GABRIELE BONAPARTE 
detto di Sarzana, mercenario a cavallo della Repubblica di Genova in Ajaccio. Nel1567 vende le proprietà in Sarzana al cognato Francesco Montani 
11-GERONIMO (GIROLAMO) BUONAPARTE
 notaio, membro del Consiglio degli Anziani di Ajaccio (1596-1631), sposato con Camilla Catuccioli. 
12.FRANCESCO BONAPARTE 
Capitano della città di Ajaccio 
13.SEBASTIANO BONAPARTE
sposo nel 1630 di Maria Rastelli 
14- CARLO BONAPARTE 
sposo nel 1657 di Virginia Odone. 
15-GIUSEPPE BONAPARTE 
sposo di Maria figlia di Guglielmo signore di Bozzi(1682) eletto fra gli Anziani di Ajaccio nel 1702. 
16-SEBASTIANO BONAPARTE 
Anziano di Ajaccio nel il 1720. 
17-GIUSEPPE BONAPARTE 
sposo di Maria Saveria Paravisino. Eletto Anziano nel 1760. 
18- CARLO MARIA BONAPARTE
nato il 29 marzo 1746. Sposo il 7 maggio 1764 con Letizia Ramolino 
19- NAPOLEONE BONAPARTE 
nato ad Ajaccio 1l 15 Agosto 1769

(tratta dal libro "Napoleone Bonaparte le origini sarzanesi" di Federico Galantini. Società Editrice Buonaparte Sarzana 1999)
Ascolta il podcast sulle origini della Famiglia Bonaparte
realizzato dal Museo Medagliere dell'Europa Napoleonica - MMEN di Castiglion Fiorentino 


La morte a Sarzana della nipote Carlotta (Charlotte) 

Un triste episodio lega nuovamente i Bonaparte a Sarzana. Questa volta per caso, per una strana coincidenza, la principessa Charlotte Bonaparte, figlia di Giuseppe Bonaparte Re di Napoli prima,  e Re di Spagna poi, quel Giuseppe che cinquant’anni prima era venuto a Sarzana in cerca di notizie sulla propria famiglia, muore nel 1839 nella città dei propri antenati mentre incinta, fuggiva da Roma, per nascondere il proprio stato ed evitare lo scandalo. Charlotte nasce nel 1802  e trascorre la Sua infanzia in varie città (Napoli, Madrid, Parigi, Roma) seguendo le vicissitudini della Sua famiglia, legata alle fortune e sfortune dello zio Napoleone.  Stabilitasi definitivamente in Italia, nel luglio del 1826, all'età di ventiquattro anni, Carlotta si sposa a Firenze col cugino Napoleone Luigi. Trascorre i suoi primi e brevi anni di matrimonio tra  Firenze e, d'inverno, Roma a Villa Paolina. Si dedica alla pittura con buoni risultati. Nel 1831, a soli ventinove anni, rimane vedova; il marito Napoleone Luigi muore a Forlì a seguito di un’epidemia di scarlattina. Sconvolta dalla prematura morte del giovane marito, Carlotta va a vivere coi genitori a Palazzo Serristori a Firenze, dove trascorre alcuni anni  in solitudine, evitando feste e ricevimenti. Ma proprio qui, in questo palazzo frequentato a quell'epoca oltre che dai soliti letterati ed artisti, anche da avventurieri polacchi. Carlotta non rimane insensibile ai  corteggiamenti di uno di questi e se innamora; la principessa a seguito di questa relazione, rimane incinta. Fin che può Carlotta nasconde la gravidanza e  poi, per evitare lo scandalo, decide di rifugiarsi a Roma a Villa Paolina. Ma anche qui, non potendo celare a lungo il Suo stato, prende la decisione di andare a Genova per dar luce al frutto del suo amore proibito. E così, nel porto di Civitavecchia, s’imbarca su di un veliero alla volta di Genova. Il tempo è pessimo, Carlotta soffre il mal di mare ed è costretta a sbarcare a Livorno per proseguire il viaggio in carrozza.  Arriva a Lucca e qui è colta da  una forte emorragia; ristabilitasi, con grande forza d'animo, decide di proseguire il viaggio verso Genova. E' così che riserva un appartamento a Sarzana, nella Locanda Defornari (allora ubicata di fronte alla Cattedrale) Qui è assalita da dolori lancinanti e viene subito assistita da due medici sarzanesi. Suo zio Baciocchi, marito di Elisa Napoleone, chiamato d'urgenza a causa dello stato di salute della nipote, decide di chiamare l'illustre ginecologo pisano Regnoli. Questi, viste le precarie condizioni di Carlotta, decide di tentare un intervento chirurgico che risulterà poi del tutto vano. Nel certificato di morte allora stilato ed esistente presso gli archivi comunali di Sarzana, non si fa menzione delle cause della morte della principessa, né del bambino, su cui restano molti dubbi se sia morto veramente od affidato a qualcuno. Carlotta regalerà ilsuo anello alla levatrice sarzanese che l'aveva assistita. Così quel giorno del 27 febbraio 1839, a soli trentasette anni, si compì il tragico destino di Carlotta, nipote di Napoleone Bonaparte, deceduta per tragica fatalità nella città di Sarzana, patria dei suoi antenati. Ora giace sepolta in Firenze, in Santa Croce, sotto un monumento di marmo scolpito dallo scultore Bartolini.


LA FATALE FAMIGLIA BONAPARTE

Natalia Aspesi: La Repubblica 23 ottobre 2001

sulla Mostra "Napoleone ed il suo tempo"

  • Ci sono città piccole e nobili che sanno organizzare mostre, né esagerate né presuntuose, strettamente legate alla loro storia, al loro territorio, ai momenti di gloria del passato, ma senza dimenticare il presente, e quindi un' eventuale vocazione mercantile, che di queste mostre, piccole e nobili, si serve per autopromuoversi con elegante lungimiranza. La città di Sarzana ospita, nella sua magnifica quattrocentesca fortezza Firmafede, la mostra Napoleone e il suo tempo (sino al 4 novembre), che parrebbe come si dice rappresentare un passo più lungo della gamba, se non fosse intelligentemente circoscritta ai rapporti tra l' antica e bella città e la famiglia Bonaparte, l' Impero francese, la Repubblica Ligure e naturalmente lo stile Impero, che se non nacque da queste parti, qui ne ebbe appassionati cultori: anche adesso, visto che i mobili e i fregi, gli orologi e i dipinti dell' epoca dominano il ricco commercio antiquario qui rappresentato da due fiere annuali (tre da quest' inverno) e da una ventina di negozi di importanza internazionale. Prima ancora che Napoleone si facesse imperatore, con corona, manto d' ermellino e scettro, molte città italiane si disputarono l' onore di aver ospitato i suoi antenati, Treviso, Bologna, Firenze, San Miniato e appunto Sarzana. Ognuna di queste città ha le sue preziose testimonianze, soprattutto le ultime due, ma secondo l' attuale mostra sarzanese fu la città ligure la culla del ramo da cui sarebbe nato Napoleone. In una lettera al figlio Luciano, futuro principe di Canino, Letizia Ramolino scrive, ovviamente in francese: «All' epoca delle guerre tra guelfi e ghibellini due o tre fratelli Bonaparte furono costretti a lasciare Firenze. Uno di loro si stabilì a Sarzana... il canonico Bonaparte stabilitosi a San Miniato era Bonaparte solo per discendenza femminile...». Nel 1789 Giuseppe, primogenito di Carlo Maria Bonaparte e futuro re di Napoli, venne a Sarzana per ricostruire la genealogia della famiglia e trovarvi qualche origine nobile, già immaginando i futuri trionfi del fratello; e riuscì a risalire mediante volonterosi archivisti sino a un Gianfardo, vissuto agli inizi del '200, scendendo poi tra notai, sindaci, priori, ambasciatori, procuratori, talvolta con mogli Malaspina o Calandrini, sino a un Gabriele detto di Sarzana, mercenario a cavallo della Repubblica di Genova, segnalato ad Ajaccio nel 1567 e là sistemato con i suoi discendenti sino a Napoleone e ai suoi quattro fratelli e quattro sorelle. Doveva essere fatale destino che anni dopo la fine dell' Impero, regnando in Francia Luigi Filippo, finisse per morire a Sarzana una ennesima infelice Bonaparte, il 3 marzo 1839: «...nel distretto di questa Parrocchia, casa Defornari (locanda), munita de Santissimi sacramenti, Penitenza, Viatico, Estrema unzione, è morta Sua Eccellenza la Signora Principessa Carlota (sic) Buonaparte d' età d' anni trentasette, nativa del Comune di Parigi, domiciliata nel comune di Firenze, vedova in prime nozze di sua Eccellenza il Principe Napoleone Buonaparte, figlia di sua Eccellenza Conte di Survillier Giuseppe Buonaparte domiciliato in America...». Charlotte era figlia di un fratello di Napoleone e di Giulia Clary, sorella di Desirée, diventata regina di Svezia ed ex amante di Napoleone; era vedova del cugino Napoleone Luigi, primogenito di un altro fratello dell' imperatore, Luigi re d' Olanda, cognata di quel Luigi Napoleone che sarebbe diventato Napoleone III, in una confusione endogamica richiesta espressamente da Napoleone nel settimo codicillo del suo testamento. In una lettera alla sorella scritta in francese, Giacomo Leopardi la descrive come «une charmante personne, pas belle, mais douée d' esprit e de gout e fort istruite. Elle dessine bien, elle a des beaux yeux...». Il pittore svizzero Léopold Robert si suicidò per lei, e dopo qualche amante deve averlo avuto se la disgraziata vedova morì poche ore dopo aver partorito con taglio cesareo un bambino morto. Pittrice volonterosa, allieva da ragazzina di JacquesLouis David esiliato a Bruxelles dopo la caduta di Napoleone, è ricordata nella mostra da una veduta di Stazzema da lei disegnata a inchiostro di seppia, e da un autoritratto ad acquerello vestita di lieve mussola bianca e con un' orrenda pettinatura d' epoca a salsiccioni in cima alla testa. Le carte geografiche, le mappe, le incisioni, i disegni, le scene di battaglia, i ritratti, le statue, le monete, le medaglie, le pendole con Maria Luigia e il re di Roma, i piatti con scene mitologiche, i centri tavola, i reliquari, i candelabri, le poltrone, i letti, i costumi e i tanti documenti che raccontano della vita culturale e politica di Sarzana durante la Repubblica Ligure e l' annessione all' Impero francese, dell' arricchimento urbano e dell' uso ufficiale della lingua francese, provengono oltre che dai musei e dagli archivi storici, anche dagli antiquari della città e dalle nobili e appartate famiglie sarzanesi, i Remedi, i Fiori, i Gropallo, i Picedi, che vivono tuttora nei loro magnifici palazzi antichi meravigliosamente arredati.

Clip della mostra di cui all'articolo sopra,  allestita a Sarzana nell'autunno 2001, sulla famiglia Buonaparte con esposizione di documenti originali provenienti dall'Archivio Storico Comunale, Archivio di Stato Genova, opere in prestito da Palazzo Pitti, Museo dell'Accademia, Museo della Moda e del  Costume (tutti e tre  di Firenze) Museo Napoleonico - Roma, Museo Glauco Lombardi  - Parma e da collezioni private.
Trasmissione AINIGMATA di Marco Buticchi - copyright Mediolanum Channel 2004
Napoleone e Sarzana

                      I luoghi dei Bonaparte a Sarzana


Oggi è ancora visibile al n. 28 di Via Mazzini quella che è stata la prima casa torre dei Buonaparte. L’ultima casa che è stata venduta nel 1567, si trovava in Piazza della Calcandola (ora Piazza Matteotti) nel Palazzo Calandrini, dove nacque il Papa Nicolà V, situato proprio di fronte al Palazzo Civico.

La principessa Charlotte è deceduta nella Locanda Defornari, nell’attuale n. 102 di Via Mazzini, oggi Palazo Massa-Neri.

L’Imperatrice Maria Luisa d’Austria ha soggiornato nel Palazzo Picedi Benettini - Groppallo al n. 37 di Via Mazzini dove è ancora conservata intatta come allora la camera da letto.



Sigillo a ceralacca del sottoprefetto dell'arrondissement di Sarzana. La Città dal 1805 sino al Congresso di Vienna, in quanto in Liguria,  ha fatto parte dell'Impero  francese. 


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